Se c’è una certezza sulle future CPU, è che si punterà sulle architetture ibride. Queste architetture sono composte da core di diverse potenze e/o architettura, come già visto in ARM big.LITTLE, Apple M1 o nei Leak riguardanti le informazioni delle future CPU Intel di dodicesima generazione, nome in codice Alder Lake, in arrivo entro la fine di quest’anno.
Proprio AMD ha depositato un brevetto sul passaggio di un carico tra differenti tipi di core all’interno di un processore eterogeneo. Sebbene un brevetto non restituisca la certezza dell’applicazione della tecnologia in un prodotto reale, con ciò che AMD ha presentato durante il computex 2021 e visto le mosse dei suoi concorrenti, non è difficile pensare che vedremo processori con architetture ibride di AMD nel prossimo futuro, e non così lontano.

La cosa interessante è che questo brevetto “Method of Task Transition Between Heterogeneous Processors” è stato pubblicato ora, ma è stato scritto ben 2 anni fa. Ovviamente non è il primo brevetto sul funzionamento e allo smistamento delle operazioni tra tipi di core differenti, ma questo nuovo brevetto spiega che il processo di spostare un’attività tra i differenti tipi di core (AMD non ne specifica il tipo) si baserà su determinate soglie o altri tipi di valori, in modo da ottimizzare le prestazioni per watt e migliorare le prestazioni complessive spostando in modo rapido ed efficiente i carichi tra core più potenti denominati “big” e core meno potenti denominati “little”.
Il metodo di AMD per smistare questi processi consiste nel confrontare questi valori a quelli presenti in un “elenco di controllo” per determinare se l’attività deve passare da un core all’altro oppure no. Una volta completata questa operazione, se si reputa necessario smistare il carico, il primo core interrompe il proprio lavoro per trasferire le informazioni all’altro tipo di core, che riprende il lavoro dove il precedente si era fermato.
Brevetto CPU Ibride AMD: Come funziona!
Nello specifico, per capire quando passare un processo da un core all’altro all’interno di queste CPU Ibride, verrà rilevato il periodo di tempo in cui i core “little” operano alla massima frequenza di clock, e se questi sono da troppo tempo a eseguire quel processo e ancora non è stato terminato passano il processo ai core “big” cosi da terminarlo più rapidamente. Non solo, verrà interrogata anche l’uso della la memoria: se la memoria occupata da parte dei core minori è inferiore ad un target stabilito, il processo sarà eseguito da questi core, nel caso in cui inizia ad occupare troppa memoria, il processo passerà ai core “big”.

Forse vedremo questo tipo di architettura già sui prossimi processori di AMD, i Ryzen 7000 basati su archiettura Zen4, ma non è ancora stata rilasciata nessuna informazione al riguardo. Sappiamo però che durante il computex 2021 è stato presentato un prototipo di un 5900x basato su tecnologia 3D Chiplet di cui abbiamo già parlato ampiamente in questo articolo, e l’applicazione di questa tecnologia può tornare molto utile nella realizzazione di CPU ibride.
Oltre alle aziende che producono processori, anche Microsoft si sta muovendo per rendere l’utilizzo di processori ibridi uno standard nel futuro. Infatti, non va dimenticato che il successo dei processori ibridi è strettamente legato al software. Sembra infatti che Microsoft stia lavorando molto per il nuovo Windows in arrivo in autunno, al fine di renderlo in grado di gestire al meglio CPU ibride come i futuri processori Alder Lake nonchè queste future CPU di AMD.
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